Tab Article
Maria Fancelli può essere definita, con le parole di Claudio Magris, "la grande interprete della deutsche Klassik"; come nessun altro in Italia, "ha fatto e fa capire che cosa è stata questa stagione universale della civiltà e quale è stato il suo canone di bellezza assoluta". I suoi studi su Winckelmann, raccolti nella prima sezione di questo libro, illuminano molti aspetti, rimasti in ombra, della biografia e degli scritti del celebre archeologo, diventato punto di riferimento della cultura letteraria tedesca e figura mitica per generazioni. Una parte ampia del libro è dedicata all'opera di Goethe, dalla triade narrativa - Werther, Meister, Wahlverwandtschaften - attraverso il Faust fino agli scritti scientifici e autobiografici, fra cui spiccano quelli appartenenti al "cantiere italiano" dell'autore. Nei suoi approfondimenti filologici, ermeneutici, storico-culturali e comparatistici Maria Fancelli indaga il rapporto della cultura tedesca e mitteleuropea con l'Italia (e in modo particolare con Firenze) anche in Heine, Thomas Mann, Rilke e Lukács. I saggi qui raccolti costituiscono nel loro insieme uno dei testi fondamentali della germanistica italiana.